10. Cambiare gli ORDINI per cambiare l’ENPAM
Ristabilire la finalità fondante dell’ENPAM: interrompere gli intrecci ordinistici e sindacali, promuovere la riforma dello Statuto al fine di rendere più rappresentativo ed eterogeneo il collegio votante l’ente, parametrare gli emolumenti a istituzioni analoghe, avversare il cumulo di cariche e di funzioni, favorire gli investimenti verso prodotti più sicuri.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Torino è a capo del quarto ordine in Italia per cui ha elevata rappresentanza e potere decisionale. È membro dell’assemblea nazionale dell’ENPAM e pertanto può svolgere funzioni elettive e deliberative in questo ente. La nostra proposta è di ripresentare un emendamento di riforma dello Statuto sulla traccia di quello presentato nel 2014 dagli ordini provinciali dei medici di Ascoli Piceno, Bologna, Ferrara, Latina, Milano, Piacenza, Potenza, Salerno, Trapani e Verona che non fu nemmeno preso in considerazione per un cavillo sulla modalità procedurale. I punti salienti delle modifiche allo Statuto puntavano ad ottenere un Consiglio Nazionale misto e più snello, investimenti diversificati ma oculati e deviati su titoli sicuri, riduzione dei membri del direttivo e compensi e spese parametrate a quelle della FNOMCeO e dunque ridotte ad un terzo. Riconosciamo la necessità di rivedere lo Statuto dell’Enpam secondo le proposte illustrate e in linea con l’interesse e la tutela degli iscritti.
SOSTENIAMO LE ISTANZE portate avanti dall’Associazione AMIRE che sottolinea come:
L‘AUTONOMIA CONSENTE CHE OGNI CASSA STABILISCA IN AUTODETERMINAZIONE:
- il numero dei consiglieri e dei revisori dei conti;
- le loro retribuzioni;
- l’entità del gettone di presenza;
- l’entità della indennità di trasferta;
- la durata ed il limite dei mandati del Consiglio di amministrazione;
- contribuzione da parte dell’iscritto ed il relativo rendimento, età del pensionamento.
PROPOSTE AMIRE
- La Previdenza, tutta, gestita e garantita esclusivamente dallo Stato (INPS), con certezza di prestazione, secondo criteri uniformi e universali, e facendo prevalere la concezione della Previdenza pubblica come espressione dello Stato sociale.
- Le Casse privatizzate, unificate o meno, ma che abbiano un unico Statuto che determini:
- il criterio di contribuzione da parte del cittadino e il relativo rendimento;
- il numero di componenti del consiglio di amministrazione, ne definisca e verifichi le specifiche
- competenze con l'obbligo del requisito di professionalità come previsto per gli amministratori delle imprese assicurative, e delle pensioni integrative;
- il compenso dei componenti dei consigli di amministrazione, il numero dei mandati e durata dei consigli di amministrazione e di tutti gli organi statutari
- un unico criterio di elezione degli organi collegiali ecc., elezioni alle quali dovrebbero partecipare tutti gli iscritti.